Le Società Benefit: guida per non addetti ai lavori

cosa sono le società benefit

Le Società Benefit: guida per non addetti ai lavori

La Società Benefit: mini-guida per non addetti ai lavori.

Cos’è una Società Benefit e quali sono i suoi elementi caratteristici:

Cos’è una Benefit? Iniziamo facendo un po’ di chiarezza. Il nome potrebbe richiamare il mondo degli enti del terzo settore o del no profit; invece, la Società Benefit è una nuova forma giuridica di impresa che unisce il più caratteristico scopo for profit con una o più finalità di beneficio comune, al fine di operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente per la comunità, l’ambiente e verso i propri portatori d’interesse (cd stakeholders).

Per comprenderne la rilevanza, basti pensare che in Italia a marzo 2022 erano registrate come Benefit 1922 società, contro le 500 del periodo pre-pandemia.

Da una ricerca di InfoCamere e Assobenefit emerge che il 97% di queste sono società già costituite che hanno deciso di diventare benefit; per un terzo con sede in Lombardia e la maggior parte operanti nel settore dei servizi.

Nello specifico, questa nuova forma giuridica, introdotta in Italia con la legge n. 208/2015, non ha creato un nuovo tipo societario, bensì si è andata ad innestare nelle tipologie societarie preesistenti. L’Italia è stato il paese precursore di questo trend in Europa, ed il primo a tradurre questo modello in termini giuridici e societari.

Gli scopi sociali delle Società Benefit 

La Benefit, infatti, trova la declinazione dei suoi scopi sociali all’interno del proprio Statuto, in cui una o più finalità di beneficio comune vengono indicate nell’oggetto sociale. Il conseguimento del beneficio/i comune/i diventa quindi un obbligo giuridico a tutti gli effetti, affinché siano bilanciati sia gli interessi dei soci (shareholders) sia quelli dei portatori d’interesse o stakeholders (lavoratori, fornitori, clienti, comunità di riferimento in cui l’azienda opera, etc.).

La descrizione e il perseguimento degli obiettivi di beneficio/i comune/i deve essere comunicata in maniera trasparente in una relazione annuale, come richiesto dalla legge stessa, da allegare al bilancio e pubblicare sul sito aziendale.

La normativa richiede inoltre che la valutazione d’impatto sociale, generato nel perseguimento di tali obiettivi, sia effettuata utilizzando uno standard di valutazione esterno che tocchi tutte le aree di assessment previste dalla normativa stessa (Governance, Gestione delle persone, Relazione con gli stakeholders esterni, Ambiente). Tuttavia, la relazione non è completa se non presenta anche gli obiettivi che la Società Benefit si prefigge di raggiungere durante l’anno successivo, in termini di impatto atteso nelle diverse aree.

Differenza tra Società Benefit e B Corp

Un’ulteriore precisazione riguarda la differenza tra Società Benefit e B Corp. Molto spesso confuse, la B Corp consiste in una certificazione, rilasciata dall’Ente no profit B Lab tramite il B Impact Assessment (BIA). Per ricevere tale certificazione, l’azienda deve raggiungere un punteggio di BIA pari o superiore a 80 punti, rispetto alle performance di impatto generato negli ambiti oggetto di analisi (ad es. governance, dipendenti, comunità, ambiente). Quindi, è possibile che un’azienda Benefit non sia certificata B Corp, e che una B Corp non debba essere necessariamente una Benefit al momento della certificazione; ma trasformarvici successivamente.

Per maggiori info, consultare: BCorporation e Società Benefit

Conclusioni

L’introduzione delle Benefit nel panorama italiano fa comprendere come il cambio di paradigma, lanciato dall’Agenda 2030 dell’ONU “Leave no one behind”, sta permeando anche il tessuto imprenditoriale italiano, in questo momento più consapevole riguardo  le tematiche di creazione di valore a medio/lungo termine e con un impatto positivo negli ambiti ESG (Enviromental – Social – Governance). 

Non sorprende che tale fenomeno sia perfettamente allineato con quanto sta avvenendo in Europa, in cui è stata elaborata una proposta di Direttiva – Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – che amplia la precedente sul Non Financial Reporting (NFRD), e che ci stiamo avvicinando in maniera crescente verso una rendicontazione d’impresa più completa e che abbracci anche l’impatto generato dall’azienda stessa nel suo “ecosistema” di riferimento.

 

“Credo che le Benefit Corporation avranno risultati economici migliori rispetto ad altri tipi di aziende”

Robert Shiller, Premio Nobel dell’Economia 2013. 

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.