Finanziamenti pubblici e privati: l’isola che… c’è, e che va cercata

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Finanziamenti pubblici e privati: l’isola che… c’è, e che va cercata

Sei uno startupper e vorresti sapere quali sono le opportunità per finanziare la tua idea? Oppure sei un imprenditore navigato, ma comunque hai bisogno di finanziamenti per far crescere la tua azienda?

 

«Caro Babbo Natale, visto che la mia idea è rivoluzionaria, il team è la sintesi perfetta delle competenze necessarie ed il mercato esprime un bisogno assoluto cui solo la nostra soluzione può rispondere… quest’anno ti chiedo tanti soldini, magari senza doverli restituire e senza cessione di quote della mia società».

 

Startupper o imprenditore navigato, la ricerca dei finanziamenti è comunque un percorso di crescita e conoscenza del business: essenziale è la valutazione interna del fabbisogno finanziario dell’impresa per realizzare il progetto. O almeno per farlo partire!

 

Solo nel primo semestre del 2018, le start-up italiane sono state finanziate per 250 milioni di euro: ciò attraverso nuovi veicoli d’investimento ed innovative soluzioni con incentivi ed agevolazioni. In un ecosistema che ispira più fiducia e che comincia finalmente a maturare.

 

A chi è possibile rivolgersi?

La banca non è l’unica strada percorribile, ovviamente. Di sicuro, è quella meno consigliabile. Esistono infatti altre soluzioni e forme di finanziamento pubblico come, ad esempio, quelli:

  1. a fondo perduto
  2. a debito (quota capitale + interesse)
  3. ad investimento privato
  4. basati sul crowdfunding

Prima di scegliere la tipologia di finanziamento sulla quale puntare, dovresti però conoscere gli elementi essenziali che la contraddistingue, lato debito e lato investimenti:

 

1. I contributi a fondo perduto sono somme che, una volta ricevute (generalmente a fronte di un co-investimento), non presentano vincoli di restituzione o pagamento di interessi per coloro che ne hanno beneficiato. Sono finanziamenti erogati generalmente da enti pubblici (Unione Europea, Ministeri, Regioni, Comuni, ecc.) a favore delle nuove imprese o delle imprese già attive.

 

2. I finanziamenti a debito possono essere suddivisi in:

finanziamenti a tasso zero, in cui viene concessa una somma da restituire senza aggiunta di interessi;

finanziamenti a tasso agevolato, con il rimborso del debito che prevede un tasso di interesse agevolato (molto più basso di quello offerto dal mercato);

finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia, che consentono un accesso al credito più agevole presso le banche che fanno affidamento su una garanzia statale per il risarcimento anche in caso di dissesto dell’impresa finanziata.

 

3. I finanziamenti privati effettuati da investitori esterni hanno come corrispettivo l’acquisizione di una quota del capitale sociale della tua impresa (quindi di azioni). Intervengono diverse tipologie di investitori, a seconda della fase di crescita aziendale e del suo ciclo di vita.

– Per le startup, costituite o costituende, è più probabile che intervengano dei business angel: persone facoltose o dirigenti in pensione, con alle spalle cariche importanti in aziende multinazionali, che decidono di mettere a disposizione esperienza, patrimonio e risparmi per investire in idee innovative. Il taglio di questi investimenti solitamente non supera i centomila euro.

– Per aziende con necessità finanziarie più ampie, conviene presentare il business plan a realtà più strutturate come i fondi di venture capital: una forma d’investimento ad alto rischio, che può offrire ritorni economici elevati. Questi fondi raccolgono, gestiscono ed investono gli apporti di capitale conferiti da partner esterni al fondo (tipicamente istituzioni e banche); solitamente i tagli di investimento variano tra i centomila e il milione di euro.

– Per imprese in fase di espansione è consigliabile rivolgersi ai fondi di private equity: attività finanziaria con cui investitori istituzionali rilevano quote di una società target, apportando nuovi capitali all’interno (sia sottoscrivendo azioni di nuova emissione, sia acquisendo da terzi azioni esistenti). Sono fondi che hanno l’obiettivo di investire in aziende in forte crescita (industriale e commerciale), con tagli superiori al milione di euro.

 

È inoltre importante sapere che, recentemente, stanno emergendo tipologie di finanziamenti ibridi che, a fronte di un investimento privato, concedono un finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato (generalmente con un rapporto 50%-50%).

 

Gli investitori sono mossi dal chiaro obiettivo di creare plusvalenza (differenziale positivo) tra il costo d’acquisto ed il prezzo di vendita delle società nel minor tempo possibile; i venture capitalist più cinici direbbero “buy cheap, sell expensive!”(“compra a poco, vendi a tanto!”), ma non per questo devono essere demonizzati: si tratta di professionisti del settore, operatori del sistema che rappresentano la fonte principale di sostenibilità dei progetti e soprattutto di esperienza organizzativa, competenza strategia, capacità di sviluppo.

 

4. Il crowdfunding è una forma di finanziamento che ragiona sulla logica della ‘colletta’: permette di sostenere i progetti di persone e start-up mediante sovvenzioni private effettuate su portali online, in cui sono presentati i progetti con la somma che si desidera raccogliere per realizzarli. I partecipanti, con queste azioni di raccolta, finanziano il progetto e, a seconda del tipo di crowdfunding, ricevono in cambio:

reward-based crowdfunding: una ricompensa, un gadget;

revenue-share crowdfunding: una percentuale dei ricavi della società finanziata;

equity crowdfunding: quote societarie dell’impresa e sul quale abbiamo già scritto in questo articolo.

– talvolta nulla, trattandosi di una vera e propria donazione.

 

In alcuni casi il finanziamento in crowdfunding consiste in un prestito di denaro tra privati con interessi favorevoli rispetto a quelli di mercato, e per questo chiamato social lending o peer-to-peer lending.

 

Ti starai magari chiedendo come accedere a queste forme di finanziamento, vero?

Per avere accesso a finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato, puoi sfruttare le diverse opzioni messe a disposizione dalla Commissione Europea, dalle Regioni o dai Ministeri che gestiscono tali fondi differenti tramite i portali online; ciò avviene tramite la pubblicazione di bandi indirizzati a diversi tipi di progetti e di settori.

 

Puoi quindi partecipare ad eventi organizzati (a livello europeo, nazionale, locale) per presentare il tuo progetto a potenziali investitori privati, oltre ovviamente a costruire un canale di network.

 

Se stai invece pensando di lanciare una campagna di crowdfunding, puoi caricare il tuo progetto su portali online, come: Kickstarter e Indiegogo (a livello globale), Ulule, Eppela e Mamacrowd (a livello locale).

 

Com’è difficile scegliere

Dopo questa panoramica delle diverse tipologie di finanziamento, pensa bene a quale possa essere quella a te più congeniale. Per scegliere, dovresti innanzitutto dotarti di un business plan utile per fare delle stime riguardo l’ammontare dei ricavi e dei costi previsionali della tua azienda nell’arco di 3-5 anni ed i relativi flussi di cassa a livello temporale; ciò per poi valutare attentamente in che misura la tua idea necessita di essere finanziata – nella soluzione di un finanziamento di debito o di capitale di rischio.

 

Ora che abbiamo confuso un po’ Babbo Natale, il prossimo anno nella letterina, mettiamo anche l’ammontare preciso e la modalità di finanziamento identificata!

 

Qualche raccomandazione potrebbe agevolare la ricerca ed il percorso

  • stima precisamente il tuo fabbisogno finanziario per evitare di chiedere un finanziamento che sia superiore e troppo oneroso rispetto al progetto da avviare: ricordati che il denaro ha un costo, non prenderne più di quello che ti serve;
  • applica ‘la regola delle 3 F’: Family, Friends and Fools (familiari, amici e folli); cioè prova a chiedere dei piccoli finanziamenti alla tua cerchia stretta di amici e parenti (o chi crede in te e nella tua idea) per partire con un capitale iniziale;
  • valuta attentamente se vuoi fare entrare un soggetto esterno nella tua azienda come investitore, perché investendo vorrà avere voce in capitolo sulle decisioni da prendere; definisci la dote attesa dall’investitore: valore tecnico, commerciale, relazionale.
  • prevedi sempre un piano B, perché in alcuni casi l’intero finanziamento viene erogato a saldo e solo una parte può essere anticipata; dovrai quindi prevedere come trovare la restante somma. Nel caso dei contributi a fondo perduto, il tempo che intercorre tra la presentazione della domanda e l’erogazione del contributo potrebbe essere lungo e nel mentre avrai bisogno di fonti alternative di capitale per avviare e sostenere la tua azienda.
  • valuta l’impatto sociale del tuo progetto: è probabile che un progetto che prevede l’assunzione e la creazione di posti di lavoro sia valutato più positivamente di un altro il cui team rimane invariato nell’arco degli anni.

 

Ora mettiamoci il cappello e la barba, attrezziamo la slitta e partiamo alla ricerca del ‘giocattolaio dei soldi’, perché in realtà esiste… talvolta un po’ nascosto, ma esiste… talvolta un po’ caro, ma esiste… talvolta lontano, ma esiste!

 

di Cristiano Panfili
c.panfili@l4v.it

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